Pagina della Chiesa Madre realizzata da Alessandro Palermo con notizie sull'arte, sulla storia e sulla tradizione popolare della Città di Salemi

Le Chiese di Salemi

STORIA delle CHIESE di SALEMI

Secondo la fonte Storica che ci offre lo scrittore Stanislao Cremona, gesuita del 1762

Elenco delle Chiese non più esistenti:

1) Oratorio e Ritiro di S. Filippo Neri: abbiamo pochissime notizie, nel 1630 la confraternita di S. Giovanni Battista donò la propria chiesa ad un gruppo di chierici regolari che decisero di seguire la strada del Santo. Questi fabbricarono le loro celle accanto la Chiesa di S. Bartolomeo e lì vi abitarono, non sappiamo fino a quando continuò la loro missione ma già alla fine del XVIII sec. tutto era scomparso. Una tela, con S. Filippo Neri e S. Carlo Borromeo, che un tempo era collocata nella Chiesa di S. Bartolomeo rimase testimone di questa pia opera.

2) Chiesa e  Convento dei Monaci Basiliani: Fu fabbricato per volere della regina Costanza nel 1288. Questo convento, secondo la tradizione popolare,  sorgeva nel sito dove succesivamente sorse il convento di Santa Chiara, oggi sede della biblioteca.  Fino al 1778 in questa chiesa era presente il culto a S. Basilio.

3) Chiesa e Convento della Madonna del Carmine: Si pensa che si stato fondato nel 1423, nel 1555 si tenne un capitolo provinciale, la costruzione della Chiesa si deve grazie al beneficio di un certo Francesco Palermo, il quale veniva ricordato in una lapide all'interno la Chiesa posta sopra il luogo della sua sepoltura.
Anticamente il complesso era stato ristorato più volte, possedeva un atrio, un cortile e un colonnato. Era annessa una congregazione sotto il titolo di Maria SS. del Carmine, fondata nel 1588 dal P. Cristoforo Nuccio.
Nel 1751 la chiesa si rovinò e venne ricostruita più grande, allora veniva considerata la chiesa più bella di Salemi. All'altare maggiore c'era la statua della Madonna del Carmine (oggi custodita nella Chiesa di S. Francesco di Paola), c'erano sei cappelle inferiori in una di queste era collocata una statua marmorea della Madonna con il Bambino (oggi custodita nel Museo d'Arte Sacra), attribuita al Gagini. Una cappella era dedicata a S. Giuseppe (oggi la statua è custodita nella cripta di S. Francesco di Paola), un'altra al SS. Crocifisso con all'interno un grosso crocifisso (probabilmente quello che tutt'ora si trova nella Chiesa di S. Francesco), una cappella era dedicata all'Annunciazione. Importante era la cappella dell'Assunzione la quale, con la ricostruzione del nuovo edificio, scomparve. Le feste principali erano quelle della Madonna del Carmine, 16 Luglio, e di S. Giuseppe. In questa chiesa si conservava una statua del Profeta Elia (opera perduta), la quale veniva portata in processione quando incombeva la siccità (come quella del 21 dicembre 1747). Il sisma del '68 la rase al suolo completamente, oggi ne rimane solo un teatro all'aperto.

4) Chiesa e Convento dei PP. del Terzordine: Dopo il grande terremoto del 6 marzo 1740, dove franò una buona parte del Monte delle Rose, questo convento fu inghiottito dal terreno. Tutti i religiosi riuscirono a salvarsi, della chiesa non rimase niente solo la copia della sacra immagine del volto del Cristo (donata dal Padre Santoro Pecorella).
Il Pirri fa menzione che questo sia stato il terzo convento sorto nel Regno, si crede che il fondatore sia stato un certo della famiglia Bruno. Era di forti fondamenta e dai suoi balconi si ammirava un bel paesaggio. Secondo una leggenda in una delle caverne della zona, vicina al convento, dimorò per qualche giorno S. Calogero.
Secondo le notizie del Cremona, i religiosi costruirono un altro convento in un luogo dentro la città dove si erano ritirati dopo la grande frana e dove avevano una loro osteria.
Questa chiesa era intitolata a Maria SS. di Gesù, all’altare maggiore era collocato un quadro della visitazione della Vergine (opera perduta) e in un altro la sacra copia del volto di Gesù (opera perduta), aveva 4 altari bassi tra cui quello di S. Calogero (opera perduta). Sotto l’edificio si trovavano diverse cripte di sepoltura dei religiosi.
Secondo le notizie del Baviera, i religiosi riuscirono a salvarsi portando con se diversi oggetti sacri dell' antica chiesa e furono ospitati nel convento di S. Agostino, poi riuscirono a costruire un nuovo convento attiguo a una chiesa dedicata a Maria, dove avevano un’osteria ma per motivi economici il convento fu abolito e rimase solo la chiesa. Non possediamo notizie certe su queste chiesa.

5) Chiesa di S. Domenica: Già del 1700 era quasi del tutto demolita, rientrava in quei territori che furono concessi per la costruzione del convento dei Minimi. Anticamente venne costruita dopo le missioni che un Padre operò su questa Santa e suscitando tanta ammirazione tra il popolo per S. Domenica che decisero di innalzare una Chiesa in suo onore.

6) Chiesa di S. Agata: Sorgeva nello stesso luogo dove un tempo vi era il convento dei PP. Cappuccini che nel 1740 venne distrutto dal terremoto.

7) Chiesa di S. Leonardo: Antica è la devozione salemitana verso S. Leonardo di Limoges, sappiamo che fino all’anno 1534 era molto frequentata, era situata presso la zona detta "del Vado", è stata ristorata più volte, nel 1660 il Rev. Giuseppe De Blasi la restaurò e colloco con un grande quadro del Santo (opera perduta), in seguito fu ripresa in restauro dalla famiglia Villaragut. Oggi se ne è persa la sua ubicazione.

8) Chiesa di S. Giuseppe: era situata in c/da S. Giuseppe, ora non esiste più, la sua costruzione è ad opera della Famiglia Palermo che in quella contrada aveva il titolo di Barone insieme con la vicina contrada di S. Giovanni.

9) Chiesa di S. Nicola di Bari: Sorgeva nella contrada detta Paradiso, era di piccola grandezza, fu fabbricata da Antonino Adamo intorno gli anni del 1670, era amministrata dall’Arciprete, e possedeva diversi giardini.

10) Chiesa di S. Liborio: Situata nella contrada "pisciapolli", fu edificata nel 1677 per volontà di Giuseppe Patella e terminata nello stesso anno, la grandezza era super giù quanto una cappella, con un solo altare. Alla chiesa era annesso un giardino e una vigna.

11) Chiesa dei Santi Cosma e Damiano: una delle prime chiese costruite nelle campagne della Città, nella zona comunemente detta dei "Pirani". La chiesa era di proprietà privata, la santa liturgia veniva celebrata in particolare nei giorni di fine settembre, festa dei Santi Cosma e Damiano, la gente accorreva in questa chiesa numerosa con grande venerazione presso questi santi medici. La struttura era ad unica navata, semplice senza cappelle laterali, all'altare maggiore era collocata l'immagine dei santi dipinta su pietra (opera perduta), la chiesa poteva accogliere fino a 200 persone.

12) Chiesa della Madonna di Badaluque: La chiesa è di antiche costruzioni, si pensa che sia ad opera degli spagnoli, era situata nel rione detto "ciardazzi" (Piano Fileccia), vicino il convento dei padri del terz’ordine e sulla strada che porta alla chiesa della Madonna della Scala.
Si venerava un’antica immagine della Madonna dipinta su una lapide appellata di "Badalucco". Si rovinò già nella fine del '600, la frana del 1740 distrusse la Chiesa e in suo ricordo venne costruita una piccola cappella. Questo sito era considerato uno dei primi santuari mariani nella zona. Secondo alcune testimonianze l'immagine che veniva venerata in questa Chiesa era quella della Madonna del Lume.

13) Chiesa della Madonna della Scala: Non si hanno notizie della sua fondazione, era situata fuori la città, a ponente nella strada che porta a Trapani, tra la cantina Aurora e l'Hotel Florence. Situata su una montagna, la strada che ad essa portava veniva vista dal popolo come una scala per questo era chiamata con questo titolo. Le pareti della Chiesa erano piene di ex Voto, si annoverano infatti tanti miracoli e ogni anno nella feria della terza rogazione si portava l’immagine della Madonna (opera perduta) in processione. Successivamente alcuni sacerdoti vollero costruire accanto a questa chiesa alcune cellette dove ritirarsi per alcuni momenti (oratorio o ritiro dei pii sacerdoti) ma questi luoghi non vennero mai abitati e si distrussero con il tempo.

14) Chiesa della Madonna delle Grazie: Anticamente era una piccola edicola dove si venerava una lapide con su dipinta l’immagine della Madonna delle Grazie (opera perduta), in seguito per volere del popolo nel 1605 si decise di ampliarla a cappella e nel 1623 siccome aumentava la devozione mariana, per volontà del popolo e dell’Arciprete si decise di costruire una vera e propria chiesa.
La festa solenne cadeva il 5 Agosto, e in seguito si decise di lastricare con pietre la strada che portava a questo luogo. Nel 1761 l’edificio decadente venne ricostruito dalle fondamenta rispettando l’ordine iniziale, era collocata fuori le mura della città a levante e voltava il suo sguardo a ponente, in questa chiesa venne seppellito un certo Vincenzo Polizzi, benefattore.
Dopo il terremoto del 1968, la chiesa non subì danni alcuni, si decise lo stesso di rimuoverla dalla zona.

15) Chiesa di S. Caterina v. e m.: Era ubicata nei pressi della Via Giuliano Passalaqua, oggi Via Caterina. La prima chiesa si rovinò e la si ricostruì in un altro sito poco vicino, la prima chiesa risale prima del 1600, la seconda è del 1670. Era con un solo altare dove si venerava un quadro di piccola grandezza che raffigurava la santa (opera perduta), la chiesa era con poche decorazioni, la festa cadeva nel mese di novembre. Era annessa una confraternita e la compagnia "dei Bianchi" i quali si occupavano di assistere i condannati a morte. Già nel '700 era in rovina. L'ultima assistenza della Compagnia dei Bianchi risale al 1783, anno in cui vennero giustiziati due fratelli per omicidio plurimo.

16) Chiesa di S. Giacomo Apostolo: Situata nella contrada detta "S. Giacomo", già al tempo del Cremona era in rovine, da lui veniva chiamata "spelunca latronum".
Nel giorno della sua festa accorreva tanta gente, era di mediocre grandezza, rivolta a ponente e circondata da tanti giardini con frutteti e fiori.

17 Chiesa di S. Giuliano Confessore: Anticamente era situata nella zona detta "Gibli" ma nel 1650 si rovinò e al suo posto si formo un cortile, detto di S. Giuliano, con attorno alcune case, ma per la venerazione al santo li si dedicò un altare laterale nella Chiesa Maggiore (il primo a sinistra dove conservava la statua in marmo della suddetta chiesa, oggi la statua è al Museo D'Arte Sacra).
La costruzione e il sostentamento di tale altare fu per volontà dei duchi di Villa Fiorita, eredi della Famiglia Cutrona di Salemi.
Il 29 gennaio si celebrava una solenne festa al santo dove accorreva il popolo salemitano in particolare coloro che erano stati minacciati di omicidio.

18) Chiesa di S. Giovanni Ev.: Era ubicata dove oggi sorge il Palazzo Torralta. Si rovino nel 1500, venne venduta al Barone Leonardo Palermo, e la devozione al Santo venne spostata nella Chiesa Maggiore con un altare.

19) Chiesa dello Spirito Santo o della Vergine di Monserrato: Già nel '700 questa chiesa non esisteva, nel '500 era di grande venerazione presso il popolo, ne parla il notaio Domenico Majo nel 1653. Era collocata lungo la strada che portava alla Maggiore Chiesa oggi sorgono al suo posto case abitative (antichi palazzi gentilizi). Secondo il testo "Il Castello e le Campane" di Paolo Cammarata tale Chiesa era ubicata nella zona chiamata "Piano Cascio", la notizia riportata dall'autore è attestata da un atto notarile di Antonino Lo Vesco del 1621.

20) Chiesa di Maria SS. dell'Alto: Già nel '700 sec. non esisteva, era collocata affianco le antiche mura della città dalla parte che guardava a mezzogiorno, chiamata dell’alto per la posizione alta dove sorgeva. Il sito fu concesso dal Convento di S. Agostino, era anticamente una casa diroccata, fino al 1625 era in piedi. Secondo il testo "Il Castello e le Campane" di Paolo Cammarata questa Chiesa sorgeva dove il Cremona tramanda l'esistenza della precedente Chiesa (Spirito Santo o Vergine di Monserrato). La notizia riportata dall'autore è attestata dall'atto notarile di Vincenzo Guardancelo del 1598.

21) Chiesa di Santa Maria: Nell'attuale Piazza Simone Corleo era ubicata addossata alla porta Santa Maria questa piccola Chiesa, ma già dal XVIII sec. era trasformata in abitazione privata.

Elenco delle Chiese distrutte, ancora ubicate nel loro luogo:

22) Chiesa di Maria SS. della Catena: Anticamente veniva chiamata del Purgatorio, una prima costruzione risale ai primi anni del 1060, quando la Sicilia venne liberata dai saraceni, il popolo salemitano ringraziò la Vergine per la liberazione da questa "catena", la chiesa costruita venne dedicata alla Madonna della Catena.
Per la sua antichità nel corso dei secoli è stata ristorata diverse volte e man mano si è ridotta la sua grandezza. Secondo alcune fonti nel luogo dove sorgeva la chiesa esisteva una sinagoga.
Grazie al Barone di Giardinello, Tommaso Clemenza e al Sac. Andrea Lombardo la chiesa poté essere restaurata più volte, come la grande cupola che nel 1734 fini per rovinarsi.
All’altare Maggiore, nella tribuna, era esposto un grande quadro della Vergine con il Bambino e ai suoi piedi, genuflessi, il Battista e S. Francesco d’Assisi (oggi custodita al Museo d'Arte Sacra). Aveva altri 4 altari bassi tra cui quello dell’Addolorata (oggi nella Chiesa di S. Agostino) a cui era annessa una confraternita chiamata dei “sette dolori della Vergine”. Un altro altare era quello del Patriarca S. Benedetto (opera perduta).
A questa chiesa era legata una congregazione che si impegnava nel rispetto dei comandamenti e nella preghiera verso le anime del Purgatorio, fondata nel 1590. Nell’anno 1609, al tempo della sacra visita del Vescovo La Cava, per sua volontà la chiesa fu eletta parrocchia, primo parroco fu Giacomo Milana, poi segui Alberto Oliveri e cosi via. Nei primi anni del 1960 la chiesa era in condizioni disagiate e venne distrutta per ricostruirla, ma i lavori si bloccarono a causa del terremoto del 68, ancora oggi ne rimangono solo le mura laterali e la casa parrocchiale. Al tempo, fino agli anni '70, la parrocchia venne spostata nella Chiesa di S. Agostino.

23) Chiesa del Rosario: ammonta la sua esistenza dal 1536, affianco ad essa esistevano dei locali per gli infermi e uno ospizio per i pellegrini. Nell'altare maggiore si venerava una tela che raffigurava la Vergine del Rosario (opera perduta) e di particolare pregio era il tabernacolo completamente rivestito d'argento (oggi custodito nella Chiesa Madre).
La chiesa era composta da 4 cappelle laterali: in una si venerava una statua della Vergine del Rosario (oggi custodita al Museo D'Arte Sacra), in un'altra un Crocifisso (adesso è conservato nelle stanze della Chiesa Madre), un'altro altare era dedicato a S. Gaetano con una sua tela (custodita dal Museo D'Arte Sacra), e un'altro ancora all'Assunzione della Vergine (opera perduta).
Nei primi anni del 1700 si decise di restaurarla completamente poichè era una delle Chiese più frequentate di Salemi. Con il terremoto del 1968 fu danneggiata e oggi della chiesa ne rimane solo la sua facciata e le sue mura.

24) Chiesa della Madonna dei Miracoli: Chiamata anche della "Tagliata o della Pirrera" per il sito dove si trovava. Era dedicata alla Madonna degli miracoli per i prodigi che avvenivano. La sua costruzione risale al 1500, era piccola, all’altare maggiore si venerava un dipinto della Madonna (opera perduta), aveva solo un altare basso. Il Cremona tramanda l'ipotesi che a questa chiesa doveva appartenere il quadro della Madonna degli Angeli del Smeriglio che poi per sbaglio fu portato all’antica Madrice. Ogni anno al 25 marzo, poi nella domenica in Albis, dalla Madrice partiva una processione fino a questa Chiesa, affianco a questa chiesa esisteva un pozzo ritenuto prodigioso. Oggi è possibile identificare la sua struttura divenuta magazzino.

25) Chiesa di S. Tommaso Apostolo: Si trova affianco alla chiesa di S. Biagio, si pensa che sia stata costruita dai Goti e dai Greci, dovrebbe risalire all’anno 1539, è di media grandezza, all’altare maggiore si trovava la statua del Santo titolare (oggi al Museo D'arte Sacra), ai lati aveva solo due altari per lato, in uno si conservava un insigne simulacro dell’Ecce Homo (opera perduta). Era annessa sempre una confraternita. Oggi della chiesa rimane solo la facciata e le mura, la statua del Santo è conservata nel Museo d'Arte Sacra.

26) Chiesa Paleocristiana S. Michele Arcangelo: L’edificio fu scavato da Antonino Salinas e venne pubblicato da Biagio Pace. La chiesa, suddivisa in tre navate, presenta un’abside sul lato ovest e un narcete su quello est; ebbe inoltre una destinazione funeraria come testimoniano le numerose tombe trovate sul pavimento.Lo scavo ha messo in luce tre fasi contraddistinte, dalla più recente alla più antica, con le lettere A, B e C. Fase A i resti relativi alla fase più recente della chiesa sono molto scarsi. L’elemento più interessante è costituito da un frammento musivo trovato nella metà orientale della navata centrale recante l’iscrizione latina “...MPORIBUS ...NTIFICIS PATRIS EPISC... ...OMINUS DO... ...NORIS F... ...IOLI CE...”. L’epitaffio contiene forse l’allusione a un [p]ontificis patris episc[opi]. Sulla base delle caratteristiche architettoniche dell’edificio il Pace attribuì questa fase al VI sec. d.C.Fase B Questo secondo momento della basilica è caratterizzato da un altro pavimento musivo che è stato scoperto sotto il mosaico con l’iscrizione latina: esso è caratterizzato nella sua metà occidentale da uno schema geometrico di ottagoni e quadrati contenenti motivi floreali stilizzati e nella sua metà orientale da quadrilateri irregolari intervallati da losanghe; questa parte del pavimento ospita inoltre cinque iscrizioni musive di cui quattro greche e una latina che recano i nomi di probabili benefattori della chiesa: Kobouldeos e Maxima, Zosimos, Saprikios, Makarios e Dionisius.Sulla prima epigrafe si legge “Kobouldeos e Maxima sciolsero il voto per la salvezza dei loro figli”. Particolarmente interessante è il nome Kobouldeos molto diffuso nelle comunità cristiane dell’Africa settentrionale e significa “Quod vult Deus”. Ciò a mio parere testimonia che compagini africane in epoca tardo-romana erano ancora presenti nella parte occidentale dell’isola e che probabilmente contribuirono alla diffusione del cristianesimo in queste zone.La seconda iscrizione dice “Il presbitero Macario per la salvezza di Kobouldeos”. La tipologia dell’iscrizione sembrerebbe essere funeraria ma a causa della perdita dei dati stratigrafici non si può affermare ciò con certezza. Questo frammento di mosaico è comunque riferibile ad un restauro; quest’ultimo, secondo Pace, potrebbe essere riferibile o alla tomba di Kobouldeos costruita dal presbitero Macario oppure ad un restauro del pavimento voluto da Macario per onorare la memoria del fondatore della basilica (Kobouldeos?).Nella terza iscrizione si legge “Ricordati, Signore, del tuo servo Sapricio” Il nome presente nell’epitaffio viene da greco “sapròs” “putrido” ed è un nome abbastanza diffuso tra i primi cristiani che per umiltà adoperavano nomi dispregiativi. Secondo il Pace sia quest’iscrizione che quella di Zosimos erano di natura funeraria mentre per il Salinas erano invocazioni alla comunità. Secondo me la prima ipotesi è quella più probabile; infatti nel testo sembra riscontrarsi una precisa volontà da parte del fedele di affidarsi sul punto di morte alle mani di Dio.L’unica iscrizione funeraria certa è quella di Dionisius che dice “ Il presbitero Dionisio visse in pace 55 anni”.Questa seconda fase è ascrivibile al V sec. d.C.Sia l’associazione di mosaici e di iscrizioni funerarie sia i nomi presenti nelle epigrafi sono di origine nord-africana. La qualità meno elevata del pavimento della basilica di Salemi tradisce tuttavia una fattura locale che si servì di modelli africani circolanti a quell’epoca nel Mediterraneo occidentale. (fonte di: Giuseppe Stabile, Arkeomania.com)

27) Chiesa di S. Margherita: Si trova accanto la Chiesa del Rosario, all'interno della Casa Toscano. Non si hanno notizie della sua memoria e della sua precisa costruzione poiché il luogo dell’edificio è stato con il tempo occupato da altri edifici. Il Cremona ci dice soltanto che dal 1653 essa esisteva anche se già in rovina, con la costruzione del palazzo Toscano, nel XVIII sec., è stata inglobata nel complesso della abitativo.

28) Chiesa di S. Antonio Abate: Fuori la città un tempo esisteva una chiesa dedicata a questo santo ma intorno il 1565 era in pessime condizioni e si decise di spostarla all’interno della città. Essa è situata affianco la chiesa di S. Stefano, risale al 1761, e di media grandezza, all’altare maggiore aveva la statua lignea del santo, del 1565, e possedeva 4 altari bassi tra cui quello dell’Immacolata Concezione (la statua lignea forse probabilmente spostata nella Chiesa di S. Stefano adesso si trova nella cripta della Chiesa di S. Francesco di Paola). A questa chiesa era legata una confraternita sotto il titolo del Santo.
Già prima del terremoto del Belice la chiesa era chiusa, con il sisma ha subito diversi danni, la statua del santo adesso si trova nella Chiesa di S. Francesco di Paola. Oggi l’edificio rimane chiuso, si può solo ammirare la sua facciata.

29) Chiesa di S. Stefano: La memoria storica del Cremona (1762) ci ha tramandato questa Chiesa come una delle prime Chiese ad essere stata erette nella Città di Salemi.
Nel corso dei secoli, la Chiesa è stata revisionata nella sua struttura. La Chiesa si trovava nella parte più bassa della Città, accanto alle antiche mura e alla porta "Corleone" (l'unica che rimase in piedi nel '700). Con il terremoto del 1968 subì gravi danni che la portarono al suolo.
Il Cremona ci tramanda che la Chiesa, avendo avuto nel corso dei secoli diverse modifiche, viene difficile datarne la sua originaria struttura. Il Baviera invece ci tramanda che nel 1792 venne restaurata del tutto.
Oltre all'altare maggiore ha altri altari laterali, al tempo del Cremona in queste cappelle avevamo la statua lignea di S. Stefano (del 1568), oggi esposta al Museo d'Arte sacra, e una statua in alabastro, donata da Leonardo Amico nel 1511, oggi collocata nella piazza omonima. In un'altro altare era custodito un crocifisso (opera perduta) e nell'altro una quadro della Vergine Addolorata (opera perduta).
Nell'altare Maggiore, al tempo del Cremona, avevamo una tela con la Vergine Maria che tiene in braccio il bambino Gesù, con ai suoi lati Michele Arcangelo e i Santi Apostoli e sopra Gesù crocifisso (opera perduta).
Esisteva una Confraternita sotto il titolo di S. Stefano che si impegna alla diffusione del culto verso il loro Santo. La Confraternita era vicino i poveri, in particolare dei contadini che vivevano attorno la Chiesa.
Oggi rimane solo il portale e parti della mura della Chiesa, la quale al suo posto è stata realizzata una piazza.

30) Chiesa e Convento di Santa Chiara: Si pensa che questo Convento delle Clarisse, sia tra i quelli più antichi in tutta la Sicilia. Il complesso sorge dove un tempo esisteva il Monastero dei PP. Basiliani. La struttura attuale risale intorno il 1540.
Le Clarisse, che abitavano questo convento, osservavano la regola di S. Francesco e mantenevano stretti legami con il Monastero di S. Michele di Mazara del Vallo.
La Chiesa era di mezzana grandezza, era dedicata a S. Chiara. All’altare maggiore si trovava una statua della Santa (opera perduta). Aveva 4 cappelle, tra cui quella del S.S. Crocifisso con un ottimo simulacro (opera perduta), la cappella di S. Maria Maddalena con un grande quadro (opera perduta) e quella della Sacra Famiglia con un piccolo quadro ritenuto molto antico (opera perduta). In questa Chiesa venivano officiati i festeggiamenti in onore di S. Chiara e della Natività della Vergine. Oggi la chiesa è sede della Biblioteca cittadina.

Elenco delle Chiese esistenti ma sconsacrate:

31) Chiesa di S. Giuseppe: Risale ai tempi della cacciata degli ebrei in Sicilia, sorge proprio nel quartiere della Giudecca, fino all’anno 1665 aveva solo due altari poi per volontà del Barone Leonardo Palermo e del Sig. Giuseppe Bruno la chiesa venne ampliata con 4 alti bassi, in essi avevamo le tele del "Patrocinio di S. Giuseppe" (oggi custodito al Museo D'Arte Sacra), del "Transito di S. Giuseppe" (oggi custodito nella Casa Canonica), "l'Adorazione dei Magi" (oggi custodito al Museo D'Arte Sacrs) e quello dello Sposalizio della Vergine dove ogni 23 gennaio si celebrava una solenne festa.
All’altare maggiore c’era una statua del santo, la quale era di grande bellezza (oggi custodita nella Chiesa Madre), la festa cadeva il 19 marzo e tutti i 7 mercoledì che precedevano tale giorno venivano celebrate solenni riti. Nel 1761 venne abbellita con stucchi e intagli e per volontà del Rev. Ignazio Battiata il soffitto fu portato a vele gonfie.
Il Gesuita Mario Stanislao introdusse in questa chiesa una particolare venerazione al Bambino Gesù, si conservava una stupenda statua in cera del Bambino.
Il 25 di ogni mese veniva esposto il Santissimo Sacramento, a questa chiesa era legata una confraternita e sotto le sue basi si trovano due cripte per la sepoltura dei defunti.

32) Chiesa di S. Giovanni Battista: Edificata intorno il 1500, fu ristorata nel 1760 per volontà del Sac. Santo Asaro. Inizialmente la struttura era con 6 altari minori, successivamente diminuirono a 4, tra cui c’era quello di S. Martino (opera perduta), un altro dedicato al Santo Vescovo Aloe (identificazione confusa), e un altro ai Santi Crispino e Crispiniano (opera non identificata).
All’altare maggiore vi era la statua del Battista, adesso è custodita nei magazzini della Chiesa Madre. A questa chiesa era annessa una confraternita che si impegnava per il culto a questo Santo.
Oggi la chiesa è passata al Comune e viene usata come auditorium.

33) Chiesa di S. Anna ex. Oratorio: Al tempo del Cremona in questo oratorio dimoravano alcune fanciulle vergini sotto la regole di S. Benedetto.
La chiesa è di media grandezza, all’altare maggiore si trovava una tela di S. Anna e S. Gioacchino con la Vergine Maria (oggi custodita nella Chiesa Madre), aveva quattro altari bassi, con 4 tele, una per ciascuna: S. Benedetto, l'Immacolata Concezione, Natività di Maria, Sacra Famiglia (oggi custodite al Museo D'Arte Sacra). Il Cremona narra che nel XVIII sec. la Chiesa aveva solo 2 altari laterali, in uno era custodito un Crocifisso (opera perduta), nell'altro il quadro di S. Benedetto.
La chiesa risale al 1718, fondatore di questa opera fu P. La Nuza. Oggi la chiesa è passata a proprietà del comune.

34) Chiesa di S. Bartolomeo ex S. Apollonia: Inizialmente, nel 1500, esisteva questa chiesa nel quartiere detto della "rua" (gibli), ma si decise di portare la sede della chiesa in un'altra dedicata alla vergine Apollonia, in quanto quella del Santo era in rovina. La Chiesa della Santa si trova affianco la Chiesa del Collegio e risale al 1600. Venne ampliata e ornata di stucchi dal architetto Pietro Bolognese. Al tempo del Cremona all'altare maggiore si trovava un quadro della Resurrezione con la Maddalena (opera perduta), in una delle cappelle laterali c'era la statua di S. Bartolomeo Ap. (oggi conservata nei magazzini della Chiesa Madre) e nell'altra quella della santa Apollonia (opera perduta).
Era annessa una confraternita sotto il titolo del santo, e una congregazione detta della carità fondata nel 1611, inizialmente era legata a questa chiesa poi si sposto nella Chiesa oratorio di S. Anna e succesivamente ritorno in questa chiesa.
Nei 4 altari bassi altari bassi erano collocate delle tele: S. Lorenzo e S. Apollonia (custodita nella Chiesa del Crocifisso), S. Michele Arcangelo (custodita al Museo D'Arte Sacra), S. Carlo Borromeo (custodita al Museo D'Arte Sacra), l'Annunciazione (custodita nella Chiesa del Crocifisso).
Anticamente in questa chiesa avveniva il rito dell'ultima cena e della lavanda dei piedi della confraternità dei "Mortificati". Oggi la chiesa di S. Bartolomeo è sede del Museo dei pani.

Elenco delle Chiese esistenti e consacrate al Culto:

35) Chiesa di S. Francesco detta di S. Antonino da Padova, ex Convento dei Conventuali: La sua fondazione rimonta al 1362, forse a spese del Ventimiglia. Il luogo dove sorge il complesso, anticamente era un fitto bosco il quale venne incendiato per la costruzione del convento e della chiesa. A questa chiesa era annessa una confraternita dell’Immacolata Concezione fondata nel 1583. La Chiesa era dedicato a S. Francesco e fu del tutto rifabbricato nel 1764 e poi restaurato nel 1797. La chiesa è comunemente chiamata "S. Antonio da Padova", anticamente all’altare maggiore si trovava la sua statua e l' enorme quadro dell’Immacolata Concezione (tutt'ora esistente), già alla fine del '700 la statua di S. Antonio venne spostata nel suo attuale altare. In una delle cappelle si venera un simulacro di S. Francesco, risalente ai primi anni del 1300, in un’altra un bassorilievo della Madonna delle Grazie, attribuita alla scuola gaginiana.
Entrando, a destra un piccolo altare custodisce una statua di Gesù alla colonna, di fronte invece sono evidenti i resti della chiesa precedente (XVI sec.), a seguire un antico crocifisso. La chiesa è situata nella piazza principale della città, il suo campanile era una delle torri delle città, il convento infatti era addossato anticamente alle mura.


36) Chiesa e Convento di S. Agostino: Il convento risale al XV sec., fondato dal Generale Falciglia, la chiesa invece si pensa che risalga al 1250 sotto il titolo dei Santi Filippo e Giacomo, a cui era legata una confraternita che donò la propria chiesa agli agostiniani nel 1400.
La chiesa ebbe nel corso del tempo diverse modifiche, negli anni ’60\70 fu sede della parrocchia della Catena, e negli anni '90 sede temporanea della parrocchia Madrice. In questi ultimi anni è stata restaurata e riportata all’antico splendore, la chiesa è sede del Museo degli argenti e dei Paramenti Sacri.
All’altare maggiore troviamo un ampio coro e al centro un altare ligneo con sotto l’urna della martire S. Vincenza, in alto la tela che raffigura i Santi Filippo e Giacomo, nel primo altare destro l’altare della Madonna del Soccorso, nel secondo una tela di S. Nicola da Tolentino, nel terzo (ex di S. Rita) una tela con la Madonna della Cintura, nel quarto una tela dell'Addolorata proveniente dalla Chiesa della Catena, a seguire una statua gaginiana di S. Luca. Nella parte sinistra nel primo, oggi con il restauro, si trova la statua di S. Rita (un tempo avevamo la statua del Sacro Cuore di Gesù, conservata nei magazzini della Chiesa), nel secondo una tela di S. Agostino, nel terzo una tela della Crocifissione, nel quarto il monumento funebre che custodisce le spoglie di Simone Corleo.
La chiesa ha tre ampie cripte che venivano utilizzate per la sepolture dei religiosi. Il complesso del convento oggi è sede di alcuni uffici comunali.

37) Chiesa di S. Francesco di Paola, ex Convento dei Minimi: Secondo la fonte del Cremona 16 anni dopo la morte del Santo, erano presenti a Salemi due minimi e nell’anno 1529 ottennero la concessione delle terre attorno un’antica Chiesa dedicata a S. Domenica, situata nella contrada detta "Serrone". Grazie alle elemosine della Confraternita di S. Lucia che per loro volontà volle concedere ai Frati la loro Chiesa a patto che essi dovevano mantenere all’altare maggiore le statue, della Vergine Lucia e di S. Agata.
I minimi costruirono il loro convento intorno all’anno 1559, sotto questa chiesa costruirono due ampie cripte, una per i confrati di S. Lucia e l’altra per i frati.
Nel 1757 la chiesa venne ricostruita con un gusto più moderno, è di questo periodo attestabile un antico busto del Santo. Nel '600 questa chiesa viene ricordata sotto il nome di S. Francesco di Paola e si diffonderà una grande venerazione a questo santo.
All’altare Maggiore (dopo il ritrovamento nei pressi del territorio della Chiesa), al centro tra le due statue, i frati collocarono questa la statua della Madonna del Salso.
A causa del terremoto del '68 la chiesa venne rasa al suolo e per volontà dell’allora Parroco e dei fedeli devoti al Santo fu ricostruita dalle fondamenta, all’altare maggiore troviamo un crocifisso che un tempo era posto in una delle cappelle dell’antica chiesa, nel primo altare destro la statua della Madonna del Carmine, un tempo situata nella sua Chiesa, nel secondo destro l’altare di S. Francesco di Paola con una bella statua lignea, alla base una lastra di marmo del 1620. Nel terzo altare sinistro una tela che raffigura S. Giovanni Ev. Negli altari sinistri, nel primo ha sede l’organo, nel secondo la statua di S. Lucia, un tempo posta all’altare maggiore, e nel terzo la tela di S. Michele Arc. All'ingresso della Chiesa, ai due lati, troviamo due nicchie, in una la statua di S. Antonio Abate, proveniente dalla sua Chiesa, e nell’altra S. Agata, un tempo posta al maggiore. Sotto la chiesa troviamo due ampie cripte con altri altari. La chiesa negli '80 venne innalzata a parrocchia e a Santuario.

38) Chiesa Maria S.S. della Confusione nella Trasfigurazione di N.S.G.C. e Convento dei PP. Cappuccini: Inizialmente esisteva sul Monte delle Rose, vicino i pressi del convento del Terz’ordine, leggermente più in basso ma con il terremoto del 1740 anch’esso venne completamente distrutto. Questo primo convento risale al 1589, si accedeva tramite una strada lastricata di pietre, questa chiesa si trovava nel luogo dove un tempo era la chiesa di S. Agata, essa era dedicata alla trasfigurazione.
Dopo il forte sisma, i frati, ottennero dalla Sig. Francesca Scurto, nel 1743, un ampio terreno vicino i pressi della Chiesa di S. Leonardo, lì costruirono il loro nuovo convento e la chiesa dedicata alla Trasfigurazione di N.S.G.C.
All’altare maggiore un quadro che raffigurava la trasfigurazione (ancora presente nella nuova Chiesa), aveva altri 4 altari bassi, tra cui quello del SS. Crocifisso che secondo una leggenda parlo a un frate (ancora presente nella nuova Chiesa), in un altro si trovava un quadro che raffigurava il sogno che ebbe un frate sulla distruzione dei due conventi, dove è raffigurato Cristo con la collera verso Salemi e la Vergine con S. Nicola, S. Biagio, S. Francesco e altri santi francescani che pregano il Signore di risparmiare la città (ancora esistente).
In questa chiesa nuova all’altare maggiore era esposto il crocifisso che un tempo si trovava nel primo convento (secondo la fonte del Baviera).
Dopo il terremoto del '68, la chiesa è in parte caduta, infatti la zona del presbiterio e stata rifatta a forma circolare e la parte antica è ancora visibile con qualche cambiamento di altari, tra cui quello dedicato a S. Bernardo da Corleone, quello a S. Francesco, un’ altro a S. Leonardo, uno alla Madonna Addolorata. Nelle pareti laterali che precedono la parte nuova abbiamo due tele, quella di S. Felice di Cantalice e quella di S. Giovanni Nepomuceno (opere che il Cremona non menziona nella sua descrizione). Affianco la parte nuova troviamo la cappella della Madonna della Confusione con una preziosa immagine della Vergine.  La chiesa è parrocchiale e continua ad essere Convento dei Cappuccini. La Chiesa è sede di una grande venerazione alla Madonna della Confusione.

39) Chiesa Maria S.S. degli Angeli, ex Convento dei Frati della Stretta Osservanza: Questi frati venivano chiamati anche zoccolanti o riformati, il convento fu fabbricato affianco un’antichissima chiesa dedicata a S. Vito e compagni. Il popolo salemitano volle innalzarlo in onore dei prodigi del servo di Dio F. Innocenzo da Chiusa. La sua costruzione ebbe inizio nel 1622 e pochi anni dopo venne già abitato dai frati anche se in fase di costruzione.
Il convento è uno dei più belli e perfetti, la chiesa antica fu rifatta e dedicata alla Madonna degli Angeli. All’altare maggiore, che appartiene alla famiglia Cappasanta e Perollo, troviamo un grande quadro che raffigura la Madonna con ai piedi alcuni santi. Ha 6 altari minori, il primo a sinistra quello di S. Pasquale Baylon, con una sua statua molto antica, segue un' ottima tela a tondo raffigurante la Madonna dell'Aiuto, poi l'altare di S. Francesco con una statua di media grandezza. Il primo a destra è quello di S. Vito con un'antica statua  (della precedente chiesa), segue il cappello del Crocifisso, la cappella più importante, scolpito dall’artista Fra Umile da Petralia, la cappella apparteneva al Barone di Giardinello Tommaso Clemenza, a seguire l' altare con la statua della Madonna e il Bambino. In onore del SS. Crocifisso il tre maggio si organizzava una solenne festa. Questa chiesa, sotto la cappella di S. Vito, aveva una grossa cripta per la sepoltura dei frati e dei cittadini, oggi attorno ad essa abbiamo il cimitero cittadino.

40) Chiesa di Maria S.S. della Misericordia: In questa antica Chiesa si venera un’immagine della Vergine dipinta su una parete di un’antica casa nel quartiere della Giudecca. Risale ai primi anni del 1600 ed è sede di un’antica devozione mariana presente in Salemi.
Nel 1622 i Padri Agostiniani Scalzi volevano fondare un loro convento attiguo a questa Chiesa ma per motivi sconosciuti abbandonarono questo progetto.
La devozione mariana in questa chiesa si è sempre sviluppata e arricchita di fede fino al 1758 quando si decise di ampliare la chiesa. Essa è di media grandezza ornata di stucchi e di particolare eleganza.
All’altare maggiore si venere la prodigiosa immagine della Madonna, ha 4 altari laterali dove tra questi (nel primo a destra) si conserva una statua di S. Isidoro Agricola a cui è annessa una confraternita che si riuniva anticamente tutte le sere e offriva al mese una buona quantità di grano alla chiesa. Nel secondo una tela con la visita dei tre Magi. A sinistra invece nel primo una statua del Sacro Cuore, nel secondo una tela della Crocifissione con sotto un fonte battesimale.
Di questa chiesa è stato benefattore il Sacerdote Pietro Orlando, la festa principale cadeva nel giorno della Pentecoste.
La tradizione racconta che un giorno un chicco di grandine cadde presso soglia della chiesa e subito diventò duro come una pietra, da allora questo oggetto veniva conservato gelosamente come dono della Vergine.
Oggi la Chiesa è stata affidata all'amministrazione della Chiesa Madre.

41) Chiesa di S. Biagio: Un tempo filiale della Madrice fungeva da parrocchia nel quartiere rabbato, è di mediocre grandezza con 4 altari laterali: nel lato destro, nel primo, abbiamo una tela con la Vergine Maria tra S. Biagio e S. Nicola, nel secondo, una tela con i santi Filippo e Giacomo, a questo altare è legata una confraternita sotto questi santi. Nel lato sinistro, nel primo, una tela che raffigura S. Rocco (questa tela era ritenuta a Salemi la migliore nel raffigurare questo santo), nell’altro S. Isidoro agricola.
L’ altare maggiore è di media grandezza, ha nella tribuna la statua del titolare di buona fattura ed espressività, in legno dorato.
La chiesa era frequentata nella novena di natale e in tutti i venerdì di quaresima dove un padre gesuita teneva alcune meditazione sulla passione del Cristo. A questa chiesa era annessa una confraternita sotto il nome del Santo. Oggi continua ad essere frequentata solo nei giorni della festa di S. Biagio.


42) Chiesa di S. Clemente: Detta comunemente di S. Annedda, è di piccola grandezza ad essa è legata la confraternità di S. Anna. Gli adepti dovevano essere solo 72 e solo loro potevano frequentare questa chiesa, il popolo poteva entrare in questo luogo solo la sera del mercoledì e la mattina del giovedì santo e nella festa di S. Anna.
La congregazione si riuniva e praticava diverse penitenze anche flagellazioni, alla chiesa erano annesse diverse cellette dove i confrati si ritiravano, essa fu fondata nel 1650, all’inizio si riuniva nella sacrestia della chiesa del rosario, poi in un grande locale del Marchese Torralta, ma in seguito decisero di comprare una casa, che apparteneva alla sig. Caterina Lo Vesco e nel 1734 costruirono la chiesa.
Tutti i venerdì santo si portava, e si continua a fare, il Cristo morto e l’Addolorata, seguito da tutti i sacri oggetti della passione.

43) Chiesa di S. Ciro: Per volontà del P. Ignazio Roberti, della compagnia di Gesù, venne ceduto il terreno dove costruire questa Chiesa. La costruzione ebbe inizio il 16 ottobre del 1741. La festa al santo cadeva ultima domenica di Agosto. All’altare maggiore è conservata la statua marmorea del Santo.


44) Chiesa della Concezione ex Monastero delle Clausure: La sua fondazione fu grazie all’opera del Barone di Giardinello, Tommaso Clemenza, l’apertura di questo complesso avvenne nel 1723. In questo monastero oltre alle monache di Clausura, dimoravano le "pie donzelle" le quali osservano la stessa regola delle sorelle dell’oratorio di S. Anna.
All’altare maggiore è posto un grande quadro dell’Immacolata Concezione, e vi sono sei altari bassi.
Il monastero delle clausure si trovava accanto alla Chiesa dalla parte inferiore, invece nell’altra parte si trovava un altro complesso dove dimoravano le “pie donzelle” e successivamente una congregazione di suore. La chiesa è ad unica navata, ricca di stucchi e decorazioni, l'altare maggiore è sormontato da una grande tela dell'Immacolata e ai suoi lati due quadri, l'arcangelo Michele da una parte e dall'altra l'arcangelo Gabriele. La struttura è formata da tre cappelle laterali: la prima a destra è la più decorosa, contiene la vara dell'Assunta, le pareti dell'altare sono dipinte artisticamente, alla basa dell'altare è posta un'altra vara la quale contiene il corpo di S. Illuminata. La seconda contiene una tela che raffigura S. Nicola di Mira, S. Antonino da Padova, S. Francesco e in fondo l'autoritratto di fra Felice, colui che ha dipinto questa tela. La terza cappella ha una tela della flagellazione di Cristo. La zona sinistra, dal fondo, con la prima cappella occupata da un organo, la seconda con una tela della Lavanda dei piedi e la terza con la Crocifissione. La chiesa risale al 1723.

45) Chiesa Maria SS. di Trapani: edificio sacro risalente al XIX sec. situato all'inizio della contrada di Ulmi. Recentemente restaurato al suo interno ritroviamo nell'altare maggiore un crocifisso proveniente dai magazzini della Chiesa Madre, la statua della Madonna di Trapani. Negli altari laterali abbiamo una statua di S. Francesco di Paola. La chiesa è di media grandezza è sede parrocchiale per l'intera area agreste della città.

46) Chiesa Maria SS. del Paradiso: edificio sacro risalente al XIX sec. situato nella contrada di Pusillesi, costruita su una preesistente cappelletta. All'altare maggiore abbiamo una tela che raffigura la Madonna del Paradiso. Elevata a Parrocchia l'8 Dicembre del 1945.

47) Chiesa di S. Gaetano: Piccola chiesa annessa alla Casa di Riposo per anziani fondata nel 1951 dal salemitano Gaetano Uddo. Venne utilizzata, dopo il sisma del '68, come primo ricovero per una buona parte delle opere d'arte sacra.

48) Chiesa del Cristo Redentore: Nel post terremoto venne costruita questa chiesa in contrada Bagnitelli su progetto dell'architetto Antonino Benso con la collabotazione di Michele Canzoneri. Questa chiesa è affiliata alla parrocchia dei Cappuccini.

49) Chiesa Maria SS. degli Abbandonati: è una Chiesa tardo - seicentesca ubicata in Contrada Vignagrande. Aperta al culto sino agli anni 1950, utilizzata dopo il sima del '68 come aula scolastica. Oggi rimane chiusa.
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MAPPE PANORAMICHE, COLLOCAZIONE DELLE CHIESE (per approssimazione territoriale)



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Per visionare le immagini delle Chiese:

IMMAGINI delle CHIESE delle PARROCCHIA (2) Chiese: S. Agostino - Concezione - S. Clemente (detta S. Annedda).
http://www.blogger.com/post-edit.g blogID=1512719748964113221&postID=4736017833349456250

IMMAGINI delle CHIESE delle PARROCCHIA (1) Chiese: S. Antonino - Madonna degli Angeli - Maria SS. della Misericordia - S. Giuseppe.
http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=1512719748964113221&postID=8199916516080937150

IMMAGINI delle CHIESE DI SALEMI Chiese: S. Bartolomeo - S. Giovanni Battista - S. Anna - del Rosario - S. Stefano - S. Antonio - S. Biagio - S. Tommaso - S. Chiara - del Carmine - Maria della Catena - S. Francesco di Paola - della Campagna.
Bibliografia:

- LA CITTA' DI SALEMI, Padre. G. S. Cremona. Trascrizione dell'antico manoscritto del 1762.
- MEMORIE STORICHE SULLA CITTA' DI SALEMI, F.S. Baviera.
- IL CASTELLO E LE CAMPANE, Paolo Cammarata.


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